29 maggio 2018

Immagini Pubblicitarie

Essendo un prodotto destinato esclusivamente a laboratori scientifici sofisticati e,quindi, non adatto ad un consumo di massa (anche per via delle sue dimensioni e del costo proibitivo), il microscopio elettronico non ebbe tanta pubblicità: bastò il premio Nobel vinto da Ernst Ruska a confermare la sua presenza in Università prestigiose e laboratori all'avanguardia.

Tuttavia il suo "fratello minore", il microscopio ottico (destinato ad un pubblico più vasto e meno costoso), vide numerose promozioni pubblicitarie, destinate soprattutto agli amanti della scienza e, non meno importanti, per i bambini, affinché possano avvicinarsi al mondo della scienza divertendosi.



Microscopio F. Koristka
Rivista "Nature", 1953















Microscopi "Officine Galileo", Rivista "Nature", 1953

Giocattolo per bambini



26 maggio 2018

Imprese assegnatarie del Microscopio

Il microscopio ha consentito agli scienziati di osservare tutto ciò che, ad occhio nudo, non si può vedere.

Di conseguenza, è grazie a questo strumento altamente tecnologico che si sono potute analizzare le strutture molecolari dei composti, permettendo in primis ai chimici di comprendere il comportamento dei vari elementi e dei loro legami.

Altro impiego (seppur non tanto distaccato dalla chimica) dell microscopio elettronico è, senza dubbio, la biologia. In questo campo, grazie alle immagini fornite dallo strumento, è stato possibile scoprire il funzionamento delle cellule, dei batteri e persino del DNA.

Non solo; anche nella medicina si fa largamente uso dei microscopi, soprattutto per trovare nuove cure e vaccini contro virus e allergie (prevalentemente al polline).

D'altronde nel 1986 il padre del microscopio elettronico, Ernst Ruska, vinse il premio Nobel per la fisica grazie alla sua invenzione ("One half awarded to Ernst Ruska, the other half jointly to Gerd Binnig and Heinrich Rohrer", link).





Immagine al microscopio elettronico
di una cellula (in giallo) infettata
dal virus Ebola (in blu). | NIAID
(Focus)
 L'antera (cioè la parte terminale e
fertile dello stame) di un geranio
con i rispettivi granuli pollinici
(Focus)
                                             






22 maggio 2018

Ladislaus Marton, cenni biografici

Ladislaus Marton nacque a Budapest, Ungheria, il 15 agosto 1901.

Fu membro della facoltà all'Università di Bruxelles dal 1928 fino al 1938.

Nello stesso anno partì per gli Stati Uniti d'America per diventare ricercatore fisico presso la RCA Manufacturing Company per 3 anni (1938-1941).

In seguito divenne professore associato di ottica elettronica presso l'Università di Stanford dal 1941 fino al 1946.

Lasciati gli insegnamenti, lavorò come fisico presso la National Institute of Standards and Technology (NIST) (precedentemente chiamata National Bureau of Standards (NBS)) a Washington, DC, dal 1946 per 14 anni.

Infine venne nominato, dal 1970 fino alla sua morte, ricercatore onorario presso lo Smithsonian Institution.

Morì il 20 gennaio 1979, all'età di 77 anni.


21 maggio 2018

Gli sviluppi del microscopio

Purtroppo, come tutte le invenzioni, il microscopio di Marton non era privo di difetti. Successivamente al deposito del brevetto, altri scienziati ed ingegneri cercarono di sviluppare il modello Marton per migliorarlo.

Un problema della struttura era che, ogni volta che si inseriva un nuovo campione o, semplicemente, si regolava la posizione, si aveva una sostanziale perdita del "vuoto" creato precedentemente
Nel 1944 Charles H Bachman brevettò una nuova struttura: inventò un'apparato migliorato per introdurre i campioni da esaminare nella camera a vuoto, per evitare sostanziali perdite.
La modifica consiste in una slitta portacampione, passante per una sottile fessura provvista di guarnizioni altamente resistenti, inoltre lo stesso vetrino ha una funzione di chiusura ermetica.
Inoltre fu possibile regolare in modo preciso, e quasi immediato, il campione, affinché si trovi sul percorso di un fascio di elettroni.

Ulteriore problema da risolvere era la bassa risoluzione del microscopio a causa delle aberrazioni cromatiche e sferiche.
Nel 1946 il problema fu arginato da Hillier James. Questi riesce a risolvere il problema causato dalla imprecisione meccanica e strutturale negli elementi. Ciò fu possibile mediante l'uso di elementi di correzione metallici interposti nel campo dell'obiettivo, adiacente al percorso del fascio di elettroni.

Durante il corso degli ultimi 70 anni nuove migliorie hanno permeso lo sviluppo del microscopio elettronico a scansione e a trasmissione, capace, grazie alla risoluzione elevatissima, di distinguere gli atomi del campione esaminato.

Nonostante l'elevata sofisticazione degli attuali strumenti, tutti questi sono discendenti diretti del microscopio di Marton.  


Fibre di amianto


Polline

19 maggio 2018

Precedenti Storici

L. Marton dovette affidarsi a brevetti precedenti per riuscire a costruire e brevettare il suo microscopio elettronico.

Il primo microscopio elettronico fu costruito nel 1926 da Hans Busch.
Tuttavia, i tedeschi Ernst Ruska e Max Knoll furono i primi a costruire, nel 1931, un prototipo di microscopio elettronico con un ingrandimento di circa 400X.

L'evoluzione di tale strumento fu resa possibile grazie ai finanziamenti della Siemens-Schuckertwerke (1937), affinché si potesse utilizzare il microscopio per analizzare campioni biologici.

Finalmente nel 1938, presso l'Università di Toronto,  venne costruito un microscopio elettronico capace di analizzare i campioni biologici e, un anno dopo, la Siemens commercializzo il primo microscopio elettronico a trasmissione (TEM).

Nel 1939 James Hillier, insieme ad Albert Prebus, riuscì a costruire il primo microscopio elettronico ad "alta risoluzione"

Nonostante il microscopio brevettato da Marton sia molto più efficace dei suoi "predecessori", esso si basa sul prototipo di Ruska.



Prototipo del microscopio 
costruito da Ernst Ruska



15 maggio 2018

Bibliografia

MONOGRAFIE:


  • (Gino Tarozzi, 1983): Gino TAROZZI,  Gli strumenti nella storia e nella filosofia della scienza, Bologna: Istituto per i beni artistici culturali naturali della Regione Emilia-Romagna, 1983.

  • (Gianfranco Donelli, 2008): Gianfranco DONELLI, La microscopia elettronica all’Istituto Superiore di Sanità dal 1942 al 1992: dai Laboratori di Fisica al Laboratorio di Ultrastrutture, Roma: Istituto Superiore di Sanità, 2008.


ARTICOLI:


  • (Elisabetta Intini, 2016): Elisabetta INTINI, Le prime foto a colori di un microscopio elettronico, in "Focus", annata 2016, articolo.

  • (Simone Valesini, 2017): Simone VALESINI, Il Nobel della Chimica alla microscopia fredda, in "Galileo", annata 2017, articolo.



Conclusione

Il brevetto (US2220973) da me analizzato è il  microscopio elettronico  inventato da L. Marton nel 1939. Ladislaus Marton (1901 - 1979) ...