29 aprile 2018

Microscopio e Narrativa

Il microscopio fa la sua comparsa nella letteratura realista (XIX secolo), precisamente con Honoré de Balzac.
Ne "la Commedia umana" (137 libri del 1841) l'autore esprime chiaramente di voler analizzare il comportamento umano con il metodo scientifico, aiutandosi con un "microscopio", inteso come mezzo per capire il motivo delle scelte fatte dai protagonisti della sua raccolta di libri.

Anche nella letteratura italiana si fa riferimento al microscopio come strumento per analizzare il comportamento umano: ciò avvenne con il Verismo (fine XIX secolo).
Il principale esponente è Giovanni Verga che, con "Il Ciclo dei Vinti", si pone il compito di esaminare il comportamento dei vari stati sociali ( "I Malavoglia" analizza lo stato più basso: contadini e pescatori; "Mastro don Gesualdo" media borghesia; "La duchessa di Leyra"* aristocrazia; "L'onorevole Scipioni"* i politici; "L'uomo di lusso"* gli artisti).



* Opere mai portate al termine a causa della difficoltà da parte dell'autore di rappresentare società caratterizzate da mentalità più complesse.


Honoré de Balzac


Giovanni Verga

28 aprile 2018

Contesto

Il XX secolo è stato caratterizzato dalle numerosissime scoperte in ambito scientifico; basti pensare all’anno 1905, definito come “Annus Mirabilis”.
Ciò, naturalmente, non sarebbe stato possibile senza l'ausilio di strumenti specifici, primo fra tutti il microscopio.
Grazie a questo strumento si riuscì a comprendere il "funzionamento" di ciò che non era osservabile ad occhio nudo.

Anche il microscopio, per via delle esigenze degli scienziati, prese parte ad un processo evolutivo, affinché si potessero osservare oggetti ed organismi sempre più piccoli.

Fu così che nel 1939 fece la sua comparsa il microscopio elettronico, capace di poter ingrandire le immagini fino a 50 volte in più rispetto ad un normale microscopio ottico.
Lo strumento era composto principalmente da elementi in acciaio, ma il materiale più importante utilizzato per costruirlo è un isolante termico che permise l'uso di azoto liquido per il congelamento delle provette. Per funzionare, inoltre, necessitava di correnti a tensioni molto elevate (almeno 5kV) e molto stabili.

Senza ombra di dubbio, il brevetto di L. Marton fu una vera e propria innovazione nel campo scientifico. Infatti, furono moltissime le scoperte ottenute grazie alla sua invenzione.


21 aprile 2018

Glossario

Refrigerant source: Sorgente refrigerante
Vacuum chamber: Camera a vuoto
Specimens: Campioni
Focal point: Punto focale
Anauxiliary chamber: Camera ausiliaria
Lower pole: Polo inferiore
Upper pole: Polo superiore
Pins: Perni
Springs: Molle
Annulus: Anello
Circular holder: Supporto circolare
Plunger: Stantuffo
Adjusting knob: Manopola di regolazione

20 aprile 2018

Funzionamento brevetto US2220973

Il microscopio elettronico inventato da L. Marton (brevetto US2220973) era tutt'altro che semplice da utilizzare.
Per il funzionamento era necessaria un refrigerante (23), necessario per il congelamento dei campioni posti all'interno della camera a vuoto (II).
Il refrigerante passa attraverso il soffietto o "Sylphon" (25) collegato fino  alla piastra (21) nella porzione a cerniera (5). ciò è stato fatto in modo tale che il vuoto del disco principale possa contenere un isolante termico (29).
Il portacampioni (35) è posto tra quattro molle (45) che lo mantengono fermo durante l'utilizzo. Tuttavia, attraverso degli stantuffi (83) collegati a delle manopole di regolazione (85), è possibile ottenere uno spostamenti (dell'ordine di alcuni centesimi di pollice) del campione senza doverlo estrarre.
Una volta inserito il portacapioni ed averlo congelato, l'immagine può essere messa a fuoco alzando o abbassando il disco, mediante la manopola (15).
Il dispositivo include una camera ausiliaria, collegata a una camera principale, attraverso un'apertura richiudibile. Questa disposizione rende pratico inserire un oggetto o un campione senza compromettere il vuoto della camera principale.





19 aprile 2018

Il Microscopio


Il microscopio (dal greco: μικρόν "piccolo" e σκοπεύω "vedere") sin dal XVI secolo ha permesso agli scienziati di osservare tutto ciò che non era possibile vedere ad occhio nudo.
I primi modelli erano composti da lenti ricurve, molto semplici sia da costruire sia da utilizzare.
Tuttavia, la necessità di studiare elementi sempre più piccoli ha portato i microscopi ottici ad essere obsoleti, fin quando non vennero scoperti nuovi metodi per osservare organismi sempre più piccoli.
Nel 1939 L. Marton brevettò il microscopio elettronico (electron microscope), fu un'invenzione rivoluzionaria nel campo della biologia.


Conclusione

Il brevetto (US2220973) da me analizzato è il  microscopio elettronico  inventato da L. Marton nel 1939. Ladislaus Marton (1901 - 1979) ...